Sapete cos’è una Gravel Ride? Giulia è stata a Bibione per la sua prima esperienza di questo tipo!
Il 23 e il 24 settembre si è svolta la prima edizione della 5 Acque Gourmet Gravel Ride, due giornate dedicate al mondo del gravel e del cicloturismo… Una nuova esperienza condita da buon cibo, vino e nuovi amici!
Bici da corsa o mountain bike? Provate una gravel!
Arrivo a Bibione il sabato pomeriggio poco prima del tramonto, curiosissima di scoprire cosa ha in serbo il weekend che sta per arrivare ed emozionata all’idea di provare per la prima volta una bici da gravel (gravel=ghiaia)!
Per l’occasione, infatti, gli amici di Cycle Lab di Conegliano mi hanno prestato una Cannondale Superx arancio fiammante. Si tratta di una test bike ma nessuno l’ha ancora provata… quindi sono la prima fortunata!
Cos’è una gravel bike?
Si tratta di una bicicletta che al primo sguardo risulta essere molto simile a una bici da corsa, ma è pensata per poter affrontare argini, strade bianche e sentieri che, fino a poco tempo fa, restavano accessibili prettamente alle mountain bike.
Telaio e geometria sono più confortevoli rispetto a quelli di una bici da corsa, le ruote sono da 28”, i copertoni più grossi e in grado di offrire un grip maggiore.
I freni sono rigorosamente a disco per rendere la frenata efficace anche con pioggia e fango.
Vi anticipo che la domenica ho avuto modo di testare la Superx con le condizioni meteo più avverse e mi ha veramente stupito per il comfort e sopratutto per la sua tenuta sul bagnato… La sentivo incollata al terreno anche sulle pozzanghere più profonde!
Bibione: non solo mare e spiaggia
Quando arrivo al meeting point presso l’Hotel Bibione Palace, che ci ha ospitato per l’intero fine settimana, c’è già un gruppetto di ciclisti pronti a partire alla scoperta del territorio.
Il programma prevede una breve escursione fra piste ciclabili e sentieri del litorale con tappa finale al faro di Bibione per una breve visita guidata e naturalmente aperitivo (tappa più desiderata visto che ho già fame :-D)!
Il gruppetto è eterogeneo: non manca nemmeno la mascotte della giornata, Oliver, simpatico amico a quattro zampe che dopo essersi ribellato al viaggio in trasportino decide di proseguire la pedalata all’interno dello zaino del padrone.
I posti sono veramente una delizia per gli occhi e io mi sento subito in vacanza! Modalità cicloturista attivata 😀
È impossibile non apprezzare la pace che offre la location e mi ripropongo di tornare a esplorare i diversi percorsi che sono stati studiati per vivere il territorio ben oltre la dimensione estiva della tipica vacanza da spiaggia e ombrellone, magari durante i mesi più freschi e meno affollati.
Vista l’eterogeneità del gruppo non riusciamo a rispettare alla precisione tutte le tappe prefissate e ormai con il buio, sempre attraverso ciclabili, arriviamo al ristorante Ai Casoni, dove ci aspetta un delizioso aperitivo prima del rientro in albergo per la cena.
Secondo giorno: come sorridere ad una gravel decisamente bagnata!
Le previsioni meteorologiche per la domenica non lasciavano grandi speranze per pedalate asciutte e soleggiate. Infatti, la domenica mattina ci svegliamo con un cielo decisamente plumbeo.
Speranzosa che come spesso accade le previsioni abbiano sbagliato, scendo per la colazione.
Il tempo di fare una ricca colazione a base di cereali, yogurt, pane e marmellata, un bel caffè e sento cadere le prime gocce, per non dire goccioloni, di pioggia.
Decido così di ricoprirmi di gore-tex dalla testa ai piedi nella speranza di rimanere asciutta il più a lungo possibile: giacca e pantaloni impermeabili sono essenziali in queste occasioni dove, oltre alla pioggia battente, nemmeno la temperatura aiuta a scaldare i muscoli e gli animi.
Sbadatamente, però, ho dimenticato a casa i copri-scarpe e prevedo che si creerà presto dentro alle mie scarpe uno stagno, ranocchie e girini compresi!
La partenza della 5 Acque Gourmet Gravel Ride è prevista per le 9.15 e fuori fa decisamente fresco.
Con i miei compagni di avventura attendiamo fino all’ultimo secondo nella speranza che si decida a spiovere almeno un po’ ma alla fine ci facciamo coraggio e decidiamo di dirigerci al punto di partenza del giro.
Qui troviamo altri indomiti partecipanti tutti al riparo dalla pioggia che non dà tregua e gli organizzatori intenti a ultimare le pratiche di iscrizione e la consegna dei bollini da consegnare ai vari punti di ristoro previsti durante il percorso.
A partire saremo circa in 120!
Escursioni da buongustai!
I percorsi da scegliere sono due: uno da 100 km (con 5 ristori enograstronomici) e uno da 60 km.
La mia intenzione, naturalmente era quella di pedalare il tragitto più lungo ma, visto il tempo non esattamente propizio, insieme agli altri decidiamo di caricare sui vari GPS la traccia del giro da 60 km.
È la mia prima volta in sella a una gravel bike ma è anche la mia prima partecipazione a un evento di questo tipo.
Il percorso non è segnato e ogni partecipante segue in autonomia la traccia del giro sul proprio GPS.
Non esistono né una classifica finale né dei rilevamenti cronometrici: la cosa mi piace e si trova perfettamente in sintonia con il mio spirito sportivo non competitivo.
Il giro, così, si trasforma presto per tutti noi in una bella occasione per conoscere altri appassionati di bici, scambiarsi chiacchiere e racconti di altre esperienze gravel e non.
C’è chi pedala più piano e chi più veloce, ma a ogni bivio il gruppetto si ricompatta e si riesce a procedere abbastanza uniti senza mai perdere nessuno.
Per fortuna che a documentare la nostra epic ride c’è anche un indomito fotografo che, armato di macchinetta subacquea, riesce a immortalare i bei momenti della giornata trascorsa.
Devo dire che, nonostante la pioggia che continua a scendere imperterrita, le mie sensazioni in bici sono davvero ottime e il merito, oltre del super mezzo che ho modo di pedalare, è dovuto proprio alla compagnia :-D.
Sul fanghetto mi diverto come una bambina al parco giochi; non fosse stato che ormai ero zuppa avrei proseguito volentieri per i 100 km.
Le strade, gli argini che solchiamo in sella alle nostre gravel offrono l’occasione di pedalare in posti unici e differenti rispetto a quelli di chi, come me, è abituato a pedalare quasi esclusivamente fra montagne e colline… Ammetto che il territorio di Bibione ha il suo fascino.
La luce melanconica che ci accompagna aiuta a esaltare il verde dei prati e mi gusto ogni chilometro di pedalata.
Fattore non trascurabile per la buona uscita dell’evento sono stati sicuramente i ristori golosi: tartine e mozzarelline di bufala annaffiate da qualche bicchiere di buon vino rosso sono proprio quello che ci vuole per farci pedalare con il sorriso!
Dopo 60 km di argini, asfalto e pozzanghere arriviamo un po’ provati alla tappa finale al Faro di Bibione, ultimo ristoro forse un po’ sfortunato probabilmente a causa dell’insistente mal tempo.
Dentro la cabina del faro troviamo ad attenderci birra fresca e crostini con acciughe ma tutti i partecipanti sembrano essersi dati alla fuga… O forse devono ancora arrivare, chissà!
Sognando una bella doccia calda in Hotel e prima di congelarci definitivamente ci salutiamo e ci diamo appuntamento alla prossima avventura…
Chissà dove ci porteranno ancora le ruote di Ride Like a Girl Project!
Co-founder di Ride Like a Girl Project, mamma ciclista, PR e insegnante di Pilates. Guida mountain bike, ha un’esperienza decennale nel mondo del XC dove ha ottenuto ottimi risultati.