Quali sono i motivi che vi spingono ad andare in bici? Quanto incide la vostra motivazione nel raggiungimento dei vostri obiettivi sportivi? Ecco qualche piccolo consiglio per migliorare la propria performance sportiva.
Alzi la mano chi fra di voi non si è mai trovata di fronte a questo interrogativo almeno una volta nella propria “carriera ciclistica”: “Scusa ma….Chi-te-lo-fa-fare?”. E ogni tanto, forse, vi sarà anche capitato di auto-porvi questa domanda.
Io, per esempio, appena mi dicono: “Giulia, capisco fare tutta questa fatica, tutte le ore in sella per raggiungere una cima, sudare, lo zaino che pesa… anche la sveglia alle 5.00, sei pazza!? Ma chi-te-lo-fa-fare?” inizio a pensare all’immensa sensazione di pace mista a soddisfazione e, perché no, di eccitazione che provo ogni volta che mi imbarco in una nuova avventura in sella alla mia bici.
Non penso mai né alla fatica né, tanto meno, alla sveglia presto. Voi invece a cosa pensate?
Libri consigliati per sportivi e non solo
Qualche tempo fa mi sono imbattuta in una lettura che consiglio a tutti gli sportivi (e non solo): Perseverare è Umano di Pietro Trabucchi, famoso psicologo dello sport e appassionato praticante di sport di endurance e alpinismo: per dirvene una ha terminato ben quattro volte il
Tor des Geants, una gara davvero tosta di endurance trail che si tiene ogni anno sulle Alpi valdostane percorribile in un tempo massimo di 150 ore.
In particolare, Trabucchi sottolinea la relazione che esiste fra la motivazione e la propria capacità di superare ostacoli e difficoltà in vista del raggiungimento di un obiettivo. Infatti, ragionando al contrario, si può facilmente constatare come possano verificarsi delle situazioni in cui i costi (in termini di sacrifici) per raggiungere un determinato obiettivo facciano letteralmente volatilizzare la nostra motivazione e naufragare i nostri obiettivi.
Si tratta di quei casi in cui un imprevisto, un disagio o la fatica che dobbiamo compiere diventano insopportabili. Questo fa sì che venga superata la soglia soggettiva della sopportazione e dell’altra faccia della medaglia, della motivazione. Oggi fa troppo freddo, non esco in bici! Ecco, la ruota della bike è a terra, devo cambiare la camera d’aria… meglio stare a casa questa mattina! Per fare qualche esempio.. 😀
È possibile aumentare la propria motivazione in modo da raggiungere gli obiettivi sconfiggendo tutte le avversità? Il detto “carota e bastone” funziona davvero? Può essere una buona strategia da attuare?
Nell’ambito sportivo (ma non solo) la perdita di autonomia, attraverso l’utilizzo di tecniche e approcci eccessivamente direttivi e autoritari, potrebbe addirittura avere degli effetti deleteri sulle performance e sulla auto-motivazione dell’atleta o dello sportivo più in generale.
Un soggetto dipendente “dal bastone” o “dalla carota”, dalle regole e dagli schemi imposti dal proprio allenatore rischia di diventare un mero esecutore e un atleta non auto-motivato è un atleta che alla prima difficoltà tira i remi in barca. Questo non vale soltanto per gli atleti agonisti… ma anche per ogni sportivo! Piuttosto, è la passione per una determinata attività che garantisce l’impegno su lunghi periodi.
Far leva sul senso di competenza e sul piacere di farcela autonomamente produce un impegno straordinario in grado di trasformare gli ostacoli in sfide… è il testare i propri limiti a farci divertire e a farci sopportare anche i sacrifici più grandi! In quest’ottica le situazioni difficili non diventano un ostacolo, ma si trasformano nella molla in grado di spingerci a migliorarci. E’ sfidante ciò che non conosciamo, ciò di cui non abbiamo ancora esperienza sufficiente, ciò che ci mette in difficoltà.
Nel piacere di farcela si sperimenta il proprio controllo sulla realtà espresso sotto forma di padronanza del proprio corpo, delle emozioni, dei pensieri.
Quando si può sperimentare veramente il piacere di farcela? Quando usciamo dalla nostra bolla, dalla cosiddetta “comfort zone”.
Il nostro consiglio dunque, per quanto riguarda la bici, è quello di non ripetere sempre gli stessi percorsi conosciuti, gli stessi sentieri che già sapete fare, oppure di ripeterli a distanza magari di qualche tempo per poter “misurare” i vostri miglioramenti!
È importante mettersi sempre alla prova e saper cogliere quello che ogni uscita con la nostra bicicletta può insegnarci, non soltanto in occasione delle competizioni. Cogliete ogni opportunità che vi si presenti per cambiare i vostri compagni di pedalata: c’è sempre qualcuno più esperto da cui poter trarre qualche insegnamento oppure qualcuno di più allenato per spronarvi a migliorare.
Infine, sfruttate le uscite fra ragazze per acquisire più sicurezza nelle vostre abilità: molte volte, vedere che una nostra compagna di gita riesce a superare un determinato passaggio (sia in salita che in discesa) ci può dare la giusta spinta per provarlo a nostra volta e a riuscire allo stesso modo nell’impresa.Vedere che è un ragazzo, a chiudere lo stesso passaggio, potrebbe non sortire lo stesso effetto! Ogni uscita è una sfida e una buona occasione per migliorarci… oltre che per divertirci. 😉
CARPE DIEM GIRLS!
Nella prossima puntata ci occuperemo di un altro tema scottante per noi sportivi, la resilienza!
Co-founder di Ride Like a Girl Project, mamma ciclista, PR e insegnante di Pilates. Guida mountain bike, ha un’esperienza decennale nel mondo del XC dove ha ottenuto ottimi risultati.