Come diventare accompagnatore mountain bike con AMIBIKE

Non siamo semplicemente donne che amano andare in bici, siamo ragazze che hanno deciso di fare della propria passione qualcosa di più diventando accompagnatore mountain bike!

Ecco qualche piccolo consiglio per chi, come noi, vorrebbe diventare accompagnatore mountain bike!

Erano anni che mi solleticava l’idea di partecipare a un corso per diventare guida mountain bike ma, fino a questo autunno, non ne avevo mai avuto una reale necessità, quindi avevo sempre finito per rimandare, preferendo seguire altri percorsi.

Visto il successo dei raduni di Ride Like a Girl Projectconfrontandomi con Elena, Laura e Valentina ci è sembrato opportuno offrire un servizio più professionale a tutte le ragazze che, nel futuro, avessero deciso di iscriversi ancora alle nostre pedalate.

scuola accompagnatore mountain bike AMI

Perché scegliere di diventare accompagnatore mountain bike?

SAFETY FIRST!

Come si suol dire… Ciò che ci preoccupa maggiormente è la sicurezza di tutti i partecipanti ai nostri raduni. La scelta del percorso non è mai casuale: ci piace cominciare a pedalare con voi sapendo che vi stiamo accompagnando su un percorso alla portata di tutti dove tutte voi possiate divertirvi in sicurezza.

Dopo svariate ricerche con Valentina abbiamo deciso di partecipare al corso accompagnatori tenuto da Amibike.

La nostra amica Federica Fidex Fasolo ce ne aveva parlato molto bene, inoltre, dettaglio non trascurabile, il corso si teneva a un’ora e mezza da casa, quindi potevamo tornare a dormire a Padova ogni sera.

Sono stati quattro giorni veramente densi e intensi, dove abbiamo avuto modo di conoscere e confrontarci con tanti altri appassionati al mondo della mountain bike.

La difficoltà maggiore riscontrata da Valentina e me è stata quella di applicare una tecnica di guida totalmente diversa, almeno per quanto riguarda la discesa, rispetto a quella appresa ai corsi di guida enduro tenuti da Enrico Dal Fitto, nostro caro amico e maestro eccezionale, tecnica che non intendiamo abbandonare!

scuola accompagnatore mountain bike AMI

Per noi è stata una piacevole sorpresa trovare al corso altre tre ragazze (per un totale di 5 ragazze al corso, mica poche!): donne veramente tenaci, simpatiche e genuine.

È stato anche merito loro se le giornate si sono rivelate sempre piacevoli. Ci avete sicuramente aiutato a sconfiggere la stanchezza delle trasferte quotidiane! Grazie Sara, Camilla e Manola 😀

Preso il brevetto di accompagnatori mountain bike, e tornate a casa, abbiamo pensato fosse utile fare una raccolta di impressioni delle girls partecipanti al corso.

Impressioni delle ragazze del corso

Vi lascio in compagnia di Valentina Donà e di Manola Corrent che mi hanno aiutato a creare un simpatico riassunto di cos’è stato il corso accompagnatori mountain bike di Amibike.

Valentina, puoi spiegarci meglio in cosa consiste il corso per accompagnatori mountain bike?

Il corso è strutturato in quattro giorni alternando lezioni di teoria alla pratica sul campo.

Le lezioni teoriche sono articolate tra materie di varie interesse, tra cui: primo soccorso, alimentazione e allenamento, meccanica, cartografia, organizzazione dell’uscita in bici, Codice della Strada.

Gli argomenti trattati sono serviti per dare una conoscenza generale in vista di quello che può tornare utile durante un’escursione in bici, e soprattutto per non trovarsi impreparati davanti a un imprevisto. Ovviamente, sempre considerando il ruolo di accompagnatore a cui ci stavamo preparando, e pensando alla responsabilità che questo ruolo implica.

Com’è stato strutturato il corso nelle varie giornate?

Mezza giornata era dedicata alla teoria, il restante all’uscita in mountain bike. L’obiettivo era quello di simulare ad ogni uscita un’ipotetica gita dove tutti noi potessimo essere accompagnatori. Questo dava modo agli insegnanti di poter già fare delle valutazioni sulla nostra capacità comunicativa verbale e non.

A turno ci è stata affidata la ricetrasmittente per le comunicazioni, da usare durante i trasferimenti per permetterci di fare pratica nella gestione di un gruppo numeroso.

Che ci dici del lato “pratico” del corso?

Le lezioni sul campo sono state sicuramente più impegnative di quelle in aula!

All’aperto si sono alternati momenti in cui veniva dato spazio alle spiegazioni sulla tecnica di guida ed esercizi specifici.

Ogni giorno trovavamo ad aspettarci un angolo di monte disseminato di “trappole” da aggirare. Un vero e proprio percorso a ostacoli, da affrontare con la nostra bici.

Obiettivo n°1 era quello di farci focalizzare sullo sguardo e sull’impostazione delle curve strette da chiudere a velocità zero.

La prima giornata abbiamo lavorato in piano, la seconda giornata è stata dedicata alla discesa, per ultima la salita. Alla fine di ogni giornata ci aspettava sempre la valutazione di apprendimento.

Per fortuna per i primi giorni c’è stata la possibilità di provare più volte il percorso, oltre a studiarlo a vista!

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Come sono state svolte le valutazioni?

L’ultimo giorno del corso è stato interamente dedicato alle valutazioni con un esame scritto e la prova pratica in mountain bike su un tracciato inedito che contenesse tratti pianeggianti, di discesa e ovviamente anche di salita.

Pressure Test per chiudere in bellezza i quattro giorni: il cambio camera d’aria da portare a termine in 1 minuto e mezzo.

Ciao Manola, raccontaci un po’ di te. Quali sono i tuoi primi ricordi legati alla bici?

Come per moltissime persone, imparare a pedalare è uno dei miei primi e più cari ricordi d’infanzia: avevo una bellissima bici blu metallizzato, di cui ero fiera, e con la quale esploravo palmo a palmo il mio piccolo quartiere ai piedi delle Dolomiti bellunesi.

Sebbene praticassi più seriamente altri tipi di sport, negli anni non ho mai smesso di pedalare, attingendo al parco bici della mia famiglia, costituito per lo più da classiche biciclette da passeggio con cestino di vimini (diventate ora un oggetto del desiderio).

Negli ultimi anni, io e il mio compagno di vita abbiamo ricominciato insieme ad andare più seriamente in bici: ora posso dire che le due ruote sono un ingrediente importante della nostra storia d’amore!

Da quando ho la fortuna di abitare nel meraviglioso Trentino mi sono avvicinata e appassionata alla mountain bike.

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Cosa vuol dire per te andare in bici (che sia bici da corsa o mountain bike)?

Per me la bici è innanzitutto un mezzo privilegiato per stabilire una relazione con i luoghi: mi colpisce sempre come strade, paesaggi e profumi si imprimano per sempre nella mia mente dopo ogni giro.

Da brava veneta, inoltre, adoro le gite fuori porta, che diventano ancora più interessanti su due ruote.

Inoltre, provo un grande senso di gratitudine verso questo mezzo: ogni volta in cui mi sono trovata a cambiare casa o Paese, la bici mi aiutava ad amare e apprezzare luoghi che sentivo estranei o addirittura ostili.

Certo, la bici per me assume tanti altri significati: gioia, libertà, avventura, condivisione, talvolta sofferenza (quando mi trovo dopo lunghe salite con il fiato corto e polmoni che scoppiano e mi dico: “ma chi me lo fa fare?”).

In breve, la bici dà un contributo fondamentale alla qualità della mia vita!

Cosa ti ha insegnato questa esperienza?

Tenevo d’occhio già da un paio d’anni i corsi AMIBIKE e finalmente quest’anno ho deciso di “buttarmi”.

Mi attirava l’idea di dedicare tempo ed energie per approfondire un tema a me caro, ma la molla è stata soprattutto professionale: mi occupo di turismo educativo in Trentino e mi è sempre piaciuta l’idea di integrare la bici nel metodo di insegnamento.

Ho visto che lo slogan di AMIBIKE era “niente sarà più come prima!” e mi chiedevo… mah, sarà vero?

Beh, ora posso dire che la risposta è decisamente affermativa! Prima di questo corso ritenevo di saper condurre una mountain bike, ma mi sono presto resa conto che non era esattamente così.

Come hai vissuto i giorni di formazione con AMIBIKE?

Ho vissuto quattro giorni impegnativi ed intensi, sia emotivamente che fisicamente – come testimoniato dagli ematomi che mi trovavo sulle gambe ogni fine giornata!

Inoltre, temevo di trovare un ambiente un po’ troppo “maschile”, che non tenesse conto delle esigenze e particolarità delle donne.

In realtà la grande professionalità e umanità dei maestri, unita a un gruppo di compagni di corso affiatato e incoraggiante, mi ha aiutato a migliorare in poco tempo e a superare limiti e paure.

Che dire, ora non vedo l’ora di applicare le tecniche apprese e godermi ancora di più la mia adorata MTB!

Grazie ragazze per le vostre impressioni 😀

A questo punto non ci resta che trovarci su qualche bel sentiero… A presto!

Foto credit: Domenico Vidale – AMIBIKE



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