Avete mai preso parte a un evento in bici da strada? E alla Granfondo Stelvio Santini? Un’esperienza indimenticabile.
Nel passato week end ho avuto un’occasione unica di vivere appieno le mitiche salite dell’Alpi italiane percorrendole in bici da strada.
Questo grazie all’invito del ben noto Maglificio Santini, marchio storico che produce abbigliamento da ciclismo tra cui le maglie che premiano i campioni di questo incredibile sport.
Tre giorni a macinare chilometri e rimettermi un po’ in forma dato che i miei continui spostamenti lavorativi non mi hanno permesso di mantenere un allenamento costante.
Grazie a Daniele del Hotel Funivia Bike & Family di Bormio, io e altri blogger europei (Ramon di eltiodelmazo.com, Benjamin di Pedaleur e Ives di WielerVerhaal) e un super fotografo l’australiano Beardy McBerad abbiamo potuto scaldare le nostre gambe tastando una delle salite previste per la granfondo, della domenica: la Granfondo Stelvio Santini.
Primo giorno
Un bel inizio del week end con quasi 100 km macinati, da Bormio a Sondalo, fino a scalare la salita di Teglio.
Ma per fortuna una tappa in cantina da Luca Faccinelli ci ha permesso di ristorarci un po’, senza troppa fretta di concludere il giro, assaggiando ovviamente del buon vino da lui prodotto.
Una volta risaliti in sella abbiamo potuto rientrare attraverso la splendida via ciclabile che percorre tutta la Valtellina. Uno snodarsi di stradine che permettono di pedalare immersi nel verde lontano dalle strade trafficate.
Sono rimasta davvero meravigliata per come la rete ciclabile di tutta l’area è ben connessa tra un paese e l’altro.
Secondo giorno
Non avevo mai girato bene la zona e ovvio che se lo si fa con un “local” si possono scoprire angoli nascosti e meravigliosi del posto. Il secondo giorno, ovvero il sabato, sarebbe dovuto essere una pedalata tranquilla, per non stancarsi troppo prima del grande evento.
Con partenza da Bormio abbiamo percorso una salita dolce e costante che ci ha portato fino allo sterrato dei Laghi di Cancano. Uno spettacolo di panorama. Da li si apre una valle circondata da alte vette ancora innevate.
Ero decisamente un po’ cotta dal giorno precedente ma, grazie a un “gregario” d’eccezione, Alessandro Vanotti, la salita è praticamente volata tra chiacchiere e colpi di pedalate.
Eravamo davvero un bel gruppetto, come al solito l’unica donna, ma questo non mi ha intimorito, anzi, è stata un’occasione per sgranchire nuovamente i miei muscoli… Ovvio che mi sono rifatta in discesa! 😉
Daniele, la nostra guida, non ci ha fatto mancare nulla, dal furgone con Paolo il meccanico che ci ha scortati nelle nostre pedalate, al pranzo in baita con polenta e carne ai ferri e un incredibile panorama su Bormio.
Granfondo Stelvio Santini
La nuova formula della Granfondo Stelvio Santini mi aveva incuriosito, è comunque un modo di gareggiare che già conosco grazie alle mie precedenti gare di enduro mtb e gravel.
Il tempo non è calcolato nel totale percorso, ma bensì sulle prove speciali o segmenti in salita.
Tra i tre percorsi a disposizione ho scelto quello più corto che comunque mette alla prova… Con i soli 60 km da pedalare ha un’ascesa totale di 2000 metri.
Il percorso medio invece prevedeva la scalata di Teglio e Stelvio (138 km per 3053 mt di salita) e quello lungo Teglio, Mortirolo e Stelvio (151 km per 4058 mt di salita).
Tutti i partenti in un’unica divisa, illuminati e riscaldati da un limpido sole che ci ha sempre tenuti compagnia per tutta la giornata. Un clima davvero eccezionale con i 23 gradi sullo Stelvio, decisamente una temperatura inusuale per una passo a quell’altitudine.
Baciati dal sole, siamo cosí partiti tutti a conquistare le nostre salite, quelle strade leggendarie che hanno molto da raccontare del ciclismo e che ogni giorno ospitano ciclisti di tutto il mondo.
Eravamo 2600 partenti di cui 1200 di 45 nazioni differenti. E incredibile sapere che 165 erano donne, ancora un numero molto basso, ma piano piano sono sicura andrà ad aumentare.
Ho trovato fin da subito una compagna di percorso, un’ex atleta dello short track nazionale, una tipa davvero tosta, Katja Colturi.
Lei quelle strade le conosce molto bene visto che è nata tra quelle montagne e mi è stata di grande aiuto avvisandomi dove la salita si sarebbe fatta più insidiosa.
Se penso ora alla fatica del giro… quasi non me la ricordo, ma ho solo un vivo pensiero delle nostre chiacchierate fino a quando Katja non mi ha staccata sugli ultimi tornati dello Stelvio. Lei è abituata all’altitudine e accusa meno la sofferenza dei 2700 metri.
Uno scambio di racconti e storie su quei personaggi che hanno percorso quelle strade ricordando il “Scarpa” Scarponi, un suo caro amico, che sapeva sempre mettere allegria.
Insomma si, Katja mi ha anticipata di qualche metro al traguardo sullo Stelvio, ma l’emozione di essere arrivata fin lassù non ha prezzo, accolti tutti dal cavalier Santini che ci ha incoronati finisher con il mitico cappellino dell’evento!
Tutto organizzato perfettamente, a tal punto che gli addetti hanno fatto trovare la sacca di ogni partecipante in cima al Passo dello Stelvio per potersi così cambiare prima di riscendere a Bormio.
Un’esperienza davvero unica, la mia prima granfondo in bici da corsa… la rifarei subito… Anche domani! 😉
Tutte le info e classifiche della Granfondo Stelvio Santini le trovate qui www.granfondostelviosantini.com